martedì 20 febbraio 2007

Ma DICO io...

Da circa 20 minuti mi sto sbellicando dalle risate per la notizia che ho appena letto su Repubblica.it. Già dal titolo ("Molise, rimane incinta e chiede test a 13 uomini") si sa cosa aspettarsi... ma il pezzo meglio arriva in fondo:
"Una vicenda analoga era accaduta qualche settimana fa a Malles, in Alto Adige: una cameriera, da poco madre, si era affidata ad un legale per chiedere l'esame del Dna a una dozzina di suoi presunti amanti, tra i quali mezza squadra di calcio del paese."
Al di là delle due vicende, in sè quasi surreali a mio modo di vedere, mi vengono in mente non poche considerazioni. Nessun moralismo per le donne di cui sopra, anzi. Certo, una buona dose di sfortuna se s'eran prese le loro precauzioni, ma sacrosanta per legge la determinazione del padre biologico (con sommo gaudio del marito della molisana, dato che dicono essere sposata...).

Penso piuttosto ad un altro fatto: nella grande ammucchiata della "sacralità del matrimonio", di cui tanto si discute in questo periodo, come la mettiamo con notizie come questa? Davanti alla tizia che si tromba mezzo paese il sindaco dice "non è uno scandalo, è un caso umano", ma nessunp pone problemi morali qui... Certo, mezzo paese avrà tradito quel sacro vincolo, ma probabilmente basterà raccontare qualche storiella nel confessionale, fingersi pentiti, promettere di recitare qualche preghierina per poter ricominciare da capo con la coscienza pulita (...per la chiesa, ovvio). I vari vescovi e cardinali che son tanto bravi a parlare e anche pronti a scendere in piazza contro i DICO, cosa dicono in questi casi? Fanno qualcosa per tutelare i loro discepoli? A quanto pare non hanno tempo per pensare come aiutare le "loro" famiglie, insomma i loro fedeli, la loro comunità: sembrano molto molto impegnati a pensare alle famiglie degli altri.

Finalmente Prodi, oggi in visita al Vaticano, ha fatto un po' la voce grossa... Ha detto subito "Non capisco le critiche alla legge", parlando dei DICO, ma dopo un paio di battute... il vuoto. Nessun altro discoro a riguardo. L'unico barlume di speranza per finalmente fare un passo nella modernità potrebbe arenarsi al Senato, dove a quanto pare non c'è la maggioranza per far passare la legge (vecchi bacucchi!).

D'altro canto neppure io, con un disegno di legge come quello proposto sui DICO, sinceramente, sarei convinta di farlo passare così com'è. Ho alcune perplessità sul testo e secondo me ci sono dei punti bui: tanto per cominciare, come si finisce un DICO? Basta che cambio indirizzo?
Poi... cosa vuol dire che sono le strutture ospedaliere e di assistenza pubbliche e private a disciplinare l'accesso del convivente ai fini di visita e assistenza all'altro convivente? Non è una discriminazione? Io non mi intendo di legislazione, però a cosa serve l'articolo 4? Insomma, non si poteva dire che per il convivente valgono gli stessi diritti di accesso di un coniuge?
Quando un DICO finisce (diciamo che i 2 si mollano), posso cominciare subito un altro DICO? Se fosse così, sarebbe la conferma della mia idea per cui è più conveniente una convivenza rispetto al matrimonio... Suppongo poi che, per quel che riguarda gli eventuali figli dei 2 conviventi, tutto sia disciplinato dal Tribunale dei Minori... insomma, come succede per le cause di divorzio, giusto? Vorrei capirci un po' di più, se volete darmi una mano...

Mi piacerebbe capire anche la seguente frase di Fini: "I Dico sono un attacco alla famiglia e un atto di laicismo gratuito". Appena letta, sono rimasta un po' basita, quindi ho cercato sul Dizionario Garzanti:
laicismo
Sillabazione/Fonetica: [lai-cì-Smo]
Etimologia: Deriv. di laico
Definizione: s.m.
1. tendenza a rendere autonomi il pensiero e l'attività dell'uomo da precetti religiosi o dall'intromissione dell'autorità ecclesiastica
2. l'essere laico; laicità
L'attacco alla famiglia io non lo vedo, ma su una cosa sono d'accordo col leader di AN: i DICO sono un atto di autonomia di pensiero che non costa niente, quindi benvenuti!

Nel frattempo faccio gli auguri alle future neomamme (la molisana e la trentina), sperando che trovino il legittimo padre del loro pargolo :)


2 commenti:

Anonimo ha detto...

Tesi: non ci ho capito niente.
Dimostrazione:
Mi pare di capire che questa legge non definisce un nuovo stato familiare, ma da` diritti ulteriori ad uno gia` esistente, descritto nel D.P.R. 30/05/1989 n. 223 (di cui puoi trovare una copia alla Prefettura di Roma), trattasi di "convivenza".
In tal senso, chi convive deve registrarsi come convivente all'anagrafe (il che richiede coabitazione e... art. 4 del DPR), e dopo un po' diventera` anche titolare dei diritti della nuova potenzale legge (dopo tre anni il subentro dell'affitto e il diritto agli "alimenti", un tempo non precisato per quello della la pensione, nove anni per la successione). Dell'articolo 4, credo che ne sappia piu` tu: non e` gia` cosi`?
La "disdetta" e` allo stesso modo regolata dal DPR, cioe` pare che la devono comunicare i disdicenti (disdicevoli!) entro venti giorni (art. 13). E se i disdicevoli vogliono fare i furbi e non disdicono? Se sono d'accordo, probabilmente non accadra` loro nulla, come non accadrebbe se si fossero sposati e, essendo cattolici osservanti, si separassero senza divorziare.
Perche', allora, sposarsi? Devi per forza sopsare il tuo uomo se vuoi fottergli l'eredita` ma e` malato gia` terminale (e sarai vedova tra meno di tre anni). Amenita` a parte, assumo che ci siano un pacco di differenze. Di fatto da nessuna parte vedo la tanto paventata, vituperata e aborrita equiparazione alla famiglia naturale (che, nel caso delle scimmie quali siamo, non mi e` chiaro se sia monogamia come i gibboni, tribu` patriarcale come gli oranghi o promiscuita` come i bonobi). Forse pero` mi e` sfuggito. Mi pare invece di leggere tra le righe un incoraggiamento ad un upgrade a famiglia (perche' sia anche "naturale", assumo che si debba anche consegnare in triplice copia, ad anagrafe, parrocchia e a Piero Angela per conoscenza, un certificato di verginita`).

Clo' ha detto...

In effetti non sono come sia al momento... Credo che i parenti prossimi possano entrare in visita anche in aree con certe restrizioni, ma non ci giurerei. Vedo di informarmi quanto prima :D