venerdì 22 settembre 2006

Alla fine ci arrivano anche loro....

E' da un po' che non leggo attentamente il sito di Repubblica, così oggi navigando tra le notizie che mi sono persa negli ultimi tempi ho trovato questo articolo che mi ha fatto sorridere... ci sono voluti 3 anni e mezzo, ma alla fine l'ha capito anche il Senato americano che la guerra in Iraq non c'entrava nulla con la ricerca di Bin Laden...

Chissà, magari tra un po' scopriranno l'acqua calda....


P.S. Continuo ad avere sempre poco tempo da dedicare al blog... Spero di trovarne di nuovo dopo questa sessione di esami che dovrebbe (*incrocio le dita*) finire giovedì prossimo!

giovedì 14 settembre 2006

L'abbiamo trovato!!



Tnx Michele per la foto, eccezionale!

lunedì 11 settembre 2006

I'm back!

Caspita... quasi un mese senza aggiornamenti! Beh, immagino non interessi a nessuno, ma finalmente mi hanno tornato l'adsl dopo il cambio provider... ci hanno messo "solo" un mesetto!

Tanto per tornare seri... ecco un articolo apparso su "Il Giornale" qualche giorno fa, firmato Paolo Guzzanti. Lo stesso articolo è stato trasformato in un video e uppato su youtube, consiglio di vederlo... Io non ho davvero parole per commentare quello che un "Onorevole" della nostra Repubblica riesce a scrivere: da qualche parte mi sembra di aver letto una frase che suonava tipo "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali [...]"... Non sarà forse l'articolo 11 della nostra costituzione...?

P.S. Oggi è il giorno 11 settembre 2006. Sono passati 5 anni dal giorno in cui morirono ingiustamente così tante persone, i cui parenti continuano ad aspettare una risposta esauriente sul perchè da parte del loro governo. Anch'io mi unisco a loro.


Oh Israele
Paolo Guzzanti

Voglio urlare ad Israele: vai e colpisci ovunque essi siano, vai e fai quello che un occidente mentitore e senza spina dorsale non ha il coraggio di fare.

Lo dirò sui giornali, lo dirò in parlamento, lo dirò e lo dico agli italiani, tutti accecati, abbrutiti, masturbati dall'inferno del calcio, dai gol de calcio, dalle sue oscene vittorie, dai suoi miserabili scandali.

Di questo vivono gli italiani mentre Israele si erge come un essere umano e la sua pelle si fa di drago e le sue narici, narici di drago e hanno occhi di missile, occhi elettronici di decodificazione alfanumerica rigenerata stellare missilistica satellitare guidati da occhi di filosofi, occhi di matematici, occhi di medici e di poeti, occhi e mani di scrittori sparsi nel mondo, occhi del seme d'Israele perduto in mille altri semi della diaspora del seme, semi nascosti in corpi alieni che sono corpi di Israele e non lo sanno o lo vanno scoprendo, io voglio gridare, io voglio esaltare la guerra di Israele.

Voglio che Israele con mano chirurgica e ferma colpisca e cauterizzi, che con mano pietosa distrugga col fuoco, voglio che Israele non abbia pietà degli equivicini, degli equidistanti, dei mascalzoni, basta pietà per chi non sa schierarsi, per chi non vede da che parte sta il bene e dove sta il male, basta con la Siria, basta con l'Iran, basta con il fango degli escrementi corrosivi che inquinano la morale, basta con gli sputi accecanti che impediscono la vista.

I piloti devono avere occhi ben aperti, gli occhi di chi non può consentirsi emozioni, le mani devono essere ferme sulle leve e i joy stick nei carri roventi che macinano la terra e la sabbia, le mani che guidano i motori diesel, le mani che stringono le armi e che vuotano caricatori, le menti gelide nel deserto rovente che devono pensare, le radio che cicalano fra di loro parole e numeri e codici e codici e codici e fuoco.

Noi vogliamo Israele in guerra così come vorremmo gli italiani in guerra invece che impiccati alla corda dei loro maledetti palloni, dei loro fottutissimi scudetti, coppe e turpi insalatiere, capaci di mascherarsi di colore le loro facce e perdere la voce e il filo dell'anima soltanto per la loro maledettissima palla, va e colpisci anche per loro Israele, e per i francesi che esaltano i loro zizù zazà zulù zozò, le loro cornate da capre mentre Parigi si appresta a bruciare di nuovo e per quella gente di formaggio e di paura che abita l'Olanda fertile di musulmani e la Svezia musulmana e la Danimarca musulmana e i loro maledetti covi e riti, via spazzateli tutti, purgateli, eliminateli, colpisci anche per loro, per noi, Israele.

Fallo per te stesso ma fallo anche per questi popoli codardi che hanno creato un occidente cieco e senza spina dorsale, Israele, ma fallo.

Fallo per i tuoi figli, fallo per le mogli che attendono che Gill ritorni, fallo per i padri delle ragazze sagge che volano di bianche ali, fallo per chi ha capito tardi che cos'era che non andava nella sua identità e perché non aveva mai aderito, mai assorbito, mai condiviso ciò che gli era estraneo, ciò che gli era lontano come l'abisso.

Oh Israele se solo potessi marciare nella tua guerra, se potessi vegliare nei tuoi campi in attesa, se potessi fare l'autostop per raggiungere la mia unità, se potessi lasciare il mio kibbutz o villaggio o città biblica con i capelli sotto il berretto, il fucile in spalla, l'abito da guerra di Israele e la sua bandiera.

Oh Israele se soltanto potessi non essere solidale ma esserci, non scrivere ma combattere, come vorrei Israele essere alla guida di un carro con due materassi legati fuori, insieme a giovani con la chitarra come quelli che incontrai in Libano un quarto di secolo fa e parlare con loro di cinema e sparare e di poesia e sparare e di musica e correre e far tuonare il corto cannone che non sbaglia mentre il cielo viene tagliato a lama di coltello dai nostri jet.

Oh Israele