lunedì 29 gennaio 2007

Bentornata?

Perfetto, è tornata. Un po' la aspettavo, era tanto che non mi accompagnava in una triste giornata di cui non so nulla.
C'era il sole oggi? Pioveva? Non lo so. Ho cercato di rimuovere per intero dalla mia memoria gli ultimi 4 giorni e adesso che voglio far chiarezza trovo solo dei ricordi confusi, come mi succedeva tanti anni fa, quando tutto andava bene e niente era a posto. Cos'è successo, ora? La stanchezza si accumula, rimetto la maschera, ostento allegria, fingo indifferenza, sorrido piangendo.
Potrei cercare di analizzare la situazione nei panni della ragazza matura che spesso impersono e dire che ancora non sono in grado di gestire i miei fallimenti e il senso di impotenza. Potrei aggiungere che odio me stessa per essermi comportata in maniera talmente stupida da sembrare maleducata, adducendo scuse come la notte in bianco, lo stress, magari un po' di febbre. Potrei anche semplicemente ammettere che sono stronzate, che sto ingigantendo delle piccolezze talmente insignificanti da esser già state dimenticate dalle persone coinvolte.
E invece il lunedì mattina mi ritrovo a tornare a casa con gli occhi bagnati, le ginocchia tremanti, le mani deboli. Mi nascondo nel mio guscio, mi rintano sotto quella coperta che mi sembra uno scudo possente contro il mondo intero. Cerco di vivere vite non mie o di tornare a quella che non ho più, ma nulla serve. Voglio riafferrare le redini di questo mio presente, ma non trovo la forza. Voglio urlare e convincere me stessa di essere forte, ma non trovo l'energia.
Movimenti ripetuti, dieci e cento volte... eccola, è tornata. Mi faccio cullare nell'abbraccio isterico della parte di me che non capisco e forse non voglio accettare. Poi passa, improvvisamente com'è arrivata e tutto torna normale e niente come prima.
Ho quasi paura, non riconosco più questa sensazione, è come se non mi appartenesse più. Vado a cercare quel che provavo quando accettavo la situazione, quando dicevo di "stare guarendo". Lo trovo e cerco ancora di convincermi che sia così.

Gli anni perduti

Non c'è nulla a rompere il silenzio,
non c'è nulla ad ascoltare me.
Mi sdraio da sola sotto ad un cielo di luce
reale, accecante, isterica.
Sento fin nella punta delle dita l'energia
della rabbia che cresce,
sento fin dentro le viscere la forza
del potere che sale,
sento me stessa!
Finalmente ritorno,
finalmente mi percepisco,
finalmente mi scopro...
Nuova vita scorre nelle mie vene,
nuovo dolore sale ora ai miei occhi...

03/04/2002 h 23:20 in camera mia


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