domenica 4 dicembre 2005

Strumentalizzazioni di massa

Come spesso accade, la domenica mi metto a scartabellare i siti di informazione che preferisco (quelli che ho linkato, per capirci) cercando qualche notizia che mi son persa nelle settimane precedenti. C'è sempre qualcosa di nuovo, in effetti. Tre articoli, principalmente, mi hanno colpito oggi: il primo è un vecchio articolo di Repubblica, datato 15 novembre, sull'affissione di una targa nell'aula della Camera; il secondo è una riflessione di Enzo Biagi per Articolo21 sui morti nella strage di Falluja mentre il terzo è un estratto commentato di Luttazzi dal suo spettacolo Adenoidi 2003. Credo che in entrambi i casi si parli di strumentalizzazione consapevole di gente inconsapevole: non credo affatto d'essere una persona ben informata dei fatti del mondo, anzi... Io nel mio piccolo, però, ci provo. Non sopporto sentir parlare persone come me che però si atteggiano da depositari della ragione nel nome di un servizio televisivo che hanno visto il giorno prima. Certo, ben venga la discussione, parlarne credo sia fondamentale... ma cerchiamo di ricordare che la verità potrebbe stare nel mezzo o addirittura dall'altra parte. Sono certa che capiti anche a me questo atteggiamento fastidioso, ma giuro che cerco di correggerlo e che sono sempre ben disposta nel modificare in parte o in tutto la mia idea di base, se le persone con le quali mi rapporto mi forniscono prove e fonti che non conoscevo.
Così non succede per la maggior parte della popolazione e chi detiene il potere (politico, economico o mediatico... caspita... in Italia è la stessa persona!) lo sa molto bene. Per questa infame guerra all'Iraq hanno utilizzato ogni sorta di mezzuccio per convincere la popolazione: hanno scatenato la paura per il terrorismo dopo l'11 settembre (quando di iracheni coinvolti in quella strage non ce n'era nessuno), hanno tirato fuori la questione di scontro tra culture e religioni (quando l'Iraq è lo stato più laico di tutto il mondo arabo e aveva un primo ministro cristiano - ammetto, non ricordo se fosse cattolico-), hanno fatto appello ai bambini che lì morivano per mancanza di medicinali (senza ricordare che l'Iraq era sotto embargo da 10 anni) e hanno fatto indignare il mondo davanti ai diritti umani negati dal dittatore Saddam (innegabile, ma Saddam non era l'unico e molti paesi "amici" dell'America sono retti da dittature ferocissime).
La gente è stata in parte convinta... Le immagini filtrate che arrivavano dalle zone di guerra erano immagini di vittoria: chi non ricorda la giornalista di Rai3 (triestina peraltro) che urlava "Arrivano! Arrivano!" quando i marines sono giunti a Baghdad, chi non ricorda l'immagine della statua di Saddam tirata giù dal suo piedistallo, le sue immagini bruciate, le bandiere strappate...
1 maggio 2003 "La guerra è finita!" disse Bush... e in molti ci hanno creduto. Sono passati 2 anni e mezzo da quel momento e ora in molti si accorgono che così non è... ma è troppo tardi per protestare, ora. Anche la sinistra in Italia non sa bene cosa promettere se andrà al governo... c'è chi dice che se ne vuole andare subito, ma la maggior parte ammettono che andar via ora dall'Iraq sarebbe dannoso per gli iracheni stessi. Zapatero, però, l'ha fatto. Come sempre, noi povera gente che conta poco non sapremo mai la verità.
[Per le date della guerra ho usato Warnews, lo aggiungo nei link]

Scandalo in Italia sull'aborto, la pillola abortiva e diatriba su diritto delle donne e diritto del feto (io la questione la riduco a questo). A metà novembre il Presidente della Camera fa affiggere una targa in onore della visita di Papa Wojtyla, all'insaputa anche di due vicepresidenti. Tutti continuano a ripetere che l'Italia è uno stato laico, ma in ogni intervento dei politici della maggioranza che mi è capitato di vedere (perchè di confronti sulle nostre TV non si può più parlare...) ho sentito la frase: "sì, beh, io sono cattolico praticante... lo stato è laico ma moralmente io devo garantire agli italiani...". Io la traduco con: "lo stato è laico, ma io agisco secondo la mia fede, quindi la legge sull'aborto la voglio rivedere". Non posso non pensare che si tratti di una mossa di campagna elettorale... in questo modo cercano di accapparrarsi il voto dei cattolici? C'è stato un referendum storico per creare quella legge, spero che venga ricordato. Far leva sulla religione più diffusa in Italia parlando di morale a me sembra un'altra strumentalizzazione di massa: "ah se quelli (la CdL) sono d'accordo col papa allora sono con me e io li voto". Politica e religione, a mio avviso, dovrebbero essere ben distinti, altrimenti facciamo prima a farci annettere dal Vaticano e facciamo governare loro.

Come al solito il mio pensiero è uno sfogo verso un mondo che ha preso una direzione che davvero non mi piace... e mi sento completamente impotente, ho la netta sensazione che in ogni caso non potrò mai cambiare nulla. Se non altro ancora ho il diritto di dire quel che penso.

4 commenti:

Marco Felice ha detto...

Il mondo e' bello perche' vario.
Sono perfettamente daccordo con te, ma solo sulla parte introduttiva, ognuno di noi si sente depositario di una verita' che, come insegna Pirandello, non esiste.
In fondo io penso che la componente Cattolica faccia troppo profondamente parte della nostra cultura per definirci veramente uno stato laico, ma poi penso al fondamentalismo, e per fortuna sento che siamo molto lontani anche da quell'altro estremo.
Volenti o nolenti dobbiamo per forza convivere con delle "basi cattoliche" ora, quello che si deve evitare (come mi sembra sia tra le tue righe) sono gli eccessi e le strumentalizzazioni: le une ci portano lontano dal pensiero illuministico che e' l'altra testa della nostra cultura, le altre ci portano a banalizzare e ridicolizzare i principi fondamentali che hanno temperato il capitalismo in Italia.
Ora, come spesso mi accade, mi trovo travolto dal mio "Stream of Consciousness" Joyciano, e non ricordo piu' il piano che mi ero proposto di seguire in questo post.
Comunque il dialogo e la discussione sono essenzialmente l'anima dei nuovi pensieri.
Siano le idee proprio pensate o riflettute o riportate da altri, con la discussione queste crescono, si sviluppano, mettono radici e mutano, e cosi' il terreno del nostro cervello si arricchisce e si solidifica contro le frane...quindi PARLIAMONE!!!!

Ciao

Anonimo ha detto...

Eh, claudia... la democrazia pero' dice che la maggioranza vince... e se la maggioranza e' cattolica... pero' possiamo discutere su: che vuol dire essere cattolici? Ed e' vero che la maggioranza e' cattolica? Non fu detto a Cesare quel che e' di Cesare e a Dio quel che e' di Dio? E se Cesare, pero', prova ad appropriarsi di quello che e' di Dio?

Clo' ha detto...

In democrazia la maggioranza vince, ottimo e sono d'accordo. Se la maggioranza è cattolica, però, non significa che la maggioranza deve obbligarmi a diventare cattolica o impormi la sua etica. Io sono per un'ottica liberale su queste cose: sei cattolico e sei contro l'aborto? Benissimo, non abortirai. Sei cattolico e sei contro la fecondazione artificiale? Benissimo, non la userai. Sei cattolico e sei contro il divorzio? Benissimo, non divorzierai. Se però fai in modo che in un paese laico (perchè tale è l'Italia anche se non de facto) non ci sia la libertà per me, che non sono cattolica, di agire secondo il MIO PERSONALE codice etico, allora sì che mi ribello :)
Siamo d'accordo che debba esistere un'etica comune, nella quale possano identificarsi tutti gli appartenenti ad una comunità... Ma al giorno d'oggi stiamo entrando, dal mio punto di vista, troppo nello specifico su tutto. Basti pensare al "non uccidere", condiviso largamente dalla maggioranza degli italiani: vengono fuori già migliaia di "se" e di "ma".... "Beh ma uccidere per difendersi...", "beh ma non ci stava con la testa", "beh ma se uccido uno che ha ucciso è una punizione giusta" ecc ecc. Non ci sarà mai un'opinione condivisa da tutti, io chiedo soltanto d'avere il diritto di agire secondo la mia morale e non quella altrui...
"A Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio", perfettamente d'accordo: è la differenza tra reato e peccato. Io chiedo la libertà di scelta in campo etico, non altro. Lo stato per me deve legiferare libero da ogni tipo di condizionamento religioso, per permettere uguali diritti a tutti i cittadini.

Anonimo ha detto...

il problema piu' che cesare che punta a cio' che e' di dio e' secondo me il contrario... ma comunque, in italia non c'e' religione di stato, anche se la maggioranza e' cattolica non vuol dire che la morale cattolica debba essere il metro su cui vengono scritte le leggi dello stato italiano... oppure la chiesa ammette di essere un soggetto politico e non solo spirituale, prende i fischi alle manifestazioni in cui espone commenti politici come tutti i politici ai comizi in cui c'e' una contestazione... parli di legge sull'aborto, e non di aborto in generale? ti opponi ai PACS? e allora sei soggetto politico.. se fossi solo un soggetto spirituale dovresti dire 'se sei cattolico non abortisci, ti sposi e non ciuli prima del matrimonio'...
lo stato, visto che non esiste verita' universsale, dovrebbe porsi garante nel rispetto di tutte le verita' particolari che sono predicate all'interno dei suoi territori..