lunedì 11 giugno 2007

I know that it's a wonderful world, but...

La fine del weekend non è stata delle migliori. Non avevo voglia di scrivere nulla a riguardo, ma alla fin fine ho bisogno di sfogarmi e quindi eccomi qua di fronte alla mia lercia tastiera a disprezzare i miei sentimenti con poche righe su un blog.
Come mi sento? Ecco, come nel tittolo del post. Mi descrive bene il ritornello della canzone di James Morrison (la passano tantissimo in radio di recente):
And I know that it's a wonderful world
But I cant feel it right now,
I thought I was doing well but I just want to cry now.

E' già da un po' che la mia autostima sta calando sotto ai minimi storici, ma livelli quali quelli di oggi non li raggiungevo dai peggiori periodi di crisi del '99. Sono stufa di sentirmi usata, presa in giro, specie da qualcuno in cui avevo iniziato a credere. Certo, ho tantissimi difetti ma in certi campi cerco di comportarmi correttamente e credo di meritare almeno un po' di rispetto. Non scendo nei dettagli perchè assolutamente non ha senso; voglio piuttosto riflettere sul mio modo di reagire a certe situazioni.
Un'amica questo pomeriggio, mentre cercava di consolare un pianto che non riesco a esprimere (nel senso che avrei tanta voglia di piangere, ma c'è poco da fare, se le lacrime non vogliono scendere non scendono), mi ha detto che riuscire a dire a qualcuno "mi hai ferita" è da persone mature... Può essere, ma dipende dalla persona a cui ci si rivolge: se il destinatario se ne frega, son parole al vento. Ho paura di mostrare un punto debole a qualcuno che potrebbe ignorarlo completamente, che forse è peggio che non capirlo.
Nel mio noto pessimismo, credo d'essere inguaribilmente ottimista: sono convinta che ogni persona sia sensibile quel tanto che basta da non voler deliberatamente far male a qualcuno che sia più che un conoscente. E se invece mi sbagliassi? Se alla gente non gliene fregasse nulla del fatto che le proprie azioni potessero ferire qualcuno, tradire illusioni, aspettative, fantasie..?
Mi sento svuotata, in un periodo in cui già l'equilibrio è precario ricevere un'ulteriore batosta non è propriamente il massimo della vita. Ormai più destabilizzata di così non si può.
Non sono al meglio, no, già da parecchio tempo. Non volevo affatto ricominciare un esame di coscienza, un'introspezione che non credo possa portare a qualcosa di buono, non quando vedo tutto nero, nessuna luce in fondo al tunnel e sono pronta ad addossarmi anche le colpe che palesemente non ho.
Da adolescente volevo "diventare grande" perchè credevo che passati i teen le cose andassero per forza meglio, adesso vorrei tornare a quell'età per far scelte diverse, per capire magari prima che alcune cose non cambiano mai, che se sei fragile come una foglia in autunno (anche se in un fisico che di fragile e indifeso non ha proprio nulla) finirai sempre per prenderti travi dove non batte il sole e nessuno si accorgerà di quanto stai male.
Ok basta, fine dello sfogo, vado a dormire. Spero di svegliarmi in un mondo diverso.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

a volte vorrei potermi fermare a parlare un pò di più con te... ma ho paura di farlo... ti ho visto incasinata... ti ho visto introspettiva... e alle volte(sempre) dico cose stupide... ma lo sguardo parla... clo quando vuoi... e poi dovrei tornarti un pacco di cose... notte ci incontriamo domani di sfuggita come sempre ;-)

Unknown ha detto...

Io, come misantropo, sono abbastanza felice, ma questo non vuole essere un consiglio :)

Anonimo ha detto...

:/

Anonimo ha detto...

Ecco perchè odio i blog...sono una finestra su una intimità che talvolta non dovrebbe essere concessa...mi sento un voyeur di sentimenti.
Mi spiace per te ma mi spiace sopratutto dirti che le cose non cambieranno neppure al passaggio agli "enta" quindi l'unica cosa che posso consigliarti è citando una canto popolare siciliano che si chiama la "malarazza".."Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia nu bastune e tira fora li denti..."