domenica 18 giugno 2006

F.B.I. e Most Wanted Terrorists

Ecco un articolo interessante di Maurizio Blondet che mi ha mandato Michele, tratto da effedieffe.com.

Ultimamente ho pochissimo tempo da dedicare al blog, nonostante ci sono parecchie cose che vorrei scrivere... Spero di rifarmi a luglio :)

martedì 13 giugno 2006

Quegli occhi...

La pagina strappata le cade dalle mani, continua a fissarla mentra il vento la porta via assieme ad una parte di sé.
Quegli occhi...
Dove gli aveva già visti? Come riuscivano a guardarla così nel profondo? L'avevano già derubata dei suoi più intimi segreti, quegli occhi. Non poteva averlo scordato, no, ci era cresciuta assieme, a quegli occhi. Quanti discorsi sul futuro, quante scoperte fatte insieme. Erano una cosa sola, allora. Cos'è successo, poi?
Il tempo. Cancella molte cose, il tempo. Tutto era cambiato, anche loro. Un distacco graduale, quasi impercettibile li aveva portati a tale distanza... no, lei sentiva che erano ancora vicini, legati da qualcosa di più forte del tempo... Allora perché non se ne era accorta, perché non sapeva nulla?
Quegli occhi...
Occhi di ghiaccio nei rimproveri, occhi caldi e comprensivi nei momenti tristi... no, non potevano essere loro... Non quegli occhi, non lì, non così!
Lei vaga sola, sul lungomare deserto, la mente annebbiata dall'alcool, aspirando lunghe boccate dall'ennesima sigaretta. Non ci pensava da tanto, a quegli occhi, ma mai come in quel momento li percepiva accanto a sé, con il solito velo triste, a sorridere e ridere della vita.
Quegli occhi...
Lì, sulla prima pagina del giornale, ora compatiti e pianti da tutti. Sa che nessuno oltre a lei potrà mai capire e continua a fissare il mare, urlando alla luna:
"Grandissimo figlio di puttana, la prossima volta avvisami! Verrò con te..."
Questa cosa l'ho scritta nel maggio 2001, stilisticamente la cambierei del tutto ora... l'ho postata oggi perchè in qualche modo mi sento ancora così.

domenica 11 giugno 2006

Stream of consciousness

Periodo strano e ambiguo questo... voglio guardare avanti, ma resto ancorata agli errori e alle gioie del passato. Sono tornata ad essere stanca, molto stanca e nervosa, sempre più nervosa... senza senso, senza nessun senso. Non lo so perchè sto scrivendo qui queste cose, forse solo perchè buttarle fuori di getto mi aiuta ad allontanarle da me, forse perchè pensare di esporle al pubblico ludibrio mi aiuta a cercare di renderle comprensibili o forse perchè semplicemente ho paura di aprire il mio "diario", il quadernino dove dai tempi delle medie scrivo per sfogarmi. Sì, ho paura di riaprirlo perchè inevitabilmente rileggerei la mia vita e sono stufa di guardare indietro: mi bastano i pensieri che ho al momento in testa, non ha senso aggiungerne altri.
Certe volte, quasi per caso, mi imbatto in qualcosa che riapre vecchie ferite e finisco per sentirmi al bordo di un precipizio, con la voglia di ributtarmi in quella mischia. Per quale motivo non riesco a liberarmi delle vecchie "malattie"?
Molte volte penso agli amici che ho lasciato indietro nella mia costante ricerca di me stessa... persone che ero convinta non mi avrebbero dimenticato (o che giuravano che mai l'avrebbero fatto... mai fidarsi di queste cose) e che invece sembrano non avermi mai conosciuto. Persone pronte a ergersi in mia difesa davanti alle ferite di cui sopra e che poi, passati anche pochissimi mesi, sembrano diventati i leccapiedi di chi si era comportato con tale freddezza nei miei confronti. Ma cosa pretendo? Perchè dovrei sperare qualcosa di simile? Perchè continuo a convincermi d'essere nel giusto... no, in questo caso sono nel giusto.
Serve un minimo di egoismo nella vita, quel minimo che ti permette di sopravvivere senza farti carico dei problemi di tutti, per poi rimanerne schiacciata.

Ricomincio a credere che il tempo sia un cerchio... no, non voglio che lo sia, preferisco vedere una spirale, dove gli eventi si presentano simili, ma la mia eventuale crescita interiore mi può portare ad affrontarli diversamente... meglio.

Non voglio rileggere, cancellerei il post.
Domani sarà un altro giorno, spero.

[L'immagine è "Meditations - René Magritte]

lunedì 5 giugno 2006

Pensieri passati?

Cercando di mettere ordine in casa, dato che non riesco a farlo nella mia testa, ho ritrovato questa cosa che ho scritto in una notte di temporale di inizio novembre del 2004. Perchè torno sempre al punto di partenza?

Ritorno

Sento ancora le parole
rimbombarmi nella mente...
Ferisce ancora, come allora
questo fardello inconsistente;
non basta un lustro a cancellare
il ricordo doloroso
di quando ingenua sorridevo
del mio istinto sospettoso.
Nulla è cambiato dunque,
sono sempre la stessa...
inutile il mio lottare
contro una rabbia sommessa:
poche frasi bastano ancora
a portare la tempesta...
Forse tu la puoi placare...
Oggi no, urla e lacrime nel cielo e nella testa.