lunedì 28 novembre 2005

Una ragione per vivere...

Beh, ormai ho capito che finirò per andare sul personale con 'sto blog, anche se l'idea iniziale era di non metterci dentro troppo di me stessa... Pazienza, sono abituata a cambiare idea "in corso d'opera"... Tra l'altro a quanto pare continuerò la serie di banalità degli ultimi post con questo: voglio parlare d'amicizia. Ultimamente non ho passato un bel periodo, tra alti e bassi di vario genere mi stavo lentamente buttando verso un'inizio di depressione acuta... beh, non voglio esagerare dicendo che le cose vadano meglio, ma la riflessione di questo fine settimana è la seguente: quanto andrebbero peggio le cose senza gli amici? Scontato, banale, "buonista" forse... Non mi aspetto di scrivere niente di originale, ma ci tenevo a lasciare un enorme GRAZIE alle persone che ormai da tanti anni mi aiutano spesso inconsapevolmente ad andare avanti...
Il discorso è banale, ma racchiude in sè qualcosa di meraviglioso dal mio punto di vista... Per quanto possa fare la pagliaccia a volte, per quanto le persone che mi conoscono poco assurdamente a volte mi descrivano come "una persona forte", sono pochi quelli che vedono oltre la corazza e capiscono invece le mie numerosissime ed evidenti debolezze (e forse addirittura riescono a "superare" la quantità infinita di difetti che mi ritrovo...). Sono poche le persone con cui riesco ad essere completamente me stessa, senza dover stare a pensare a come dire le cose, a far bella figura, a comportarmi "da donna", ... Ok, la smetto, sto delirando... Probabilmente ho bevuto troppo sto week-end... [per tutte le locuste che potrebbero leggere e che mi hanno finito tutte le bottiglie che ho a casa: 'stardi, per la settimana prossima c'è da prender qualcosa o moriremo tutti di sete!].
L'altra settimana ho visto un pezzo del nuovo programma di Bonolis ("Il senso della vita")... tutto sommato non male... ad ogni modo citavano un sondaggio del '93 in cui gli italiani, tra le cose per cui vale la pena vivere, avrebbero messo al primo posto l'amore e al terzo l'amicizia (al 2° posto trovava spazio il sesso). Beh, nella mia personale scala-valori, ora come ora, metterei al primo posto l'amicizia per due semplici motivi: non posso concepire l'amore senza amicizia e credo che l'amicizia non riesca a consumarsi come invece succede a volte all'amore. Forse semplicemente ho smesso di credere all'amore che dura tutta la vita, non lo so. Resta il fatto che per quanto pochi, per quanto ...uhm, forse "strani" (non me ne volete... è vero!), i miei amici a modo loro ci sono sempre stati quando davvero ne avevo bisogno e queste sono cose che davvero non dimentico.
Finita questa parentesi buonista, da lacrimuccia pro-audience, posso tornare ad essere la stronza di sempre.

mercoledì 23 novembre 2005

Radici

Giornata di forte bora dalle mie parti oggi... La bora mi fa sempre pensare, fa parte di me in tutto e per tutto. Passeggiando tra raffiche a 150 km/h assieme a persone che non sono di Trieste e stavano imprecando contro al vento ho sorriso pensando quanto invece sia importante per me, questo vento. Mi ricarica, mi dà energia... Sto proprio bene dopo una giornata come questa!
Ed ecco spuntar fuori il pensiero verso le mie radici... Sono anni che affermo di voler cambiare città dopo la laurea... e guarda caso non mi sono ancora laureata. In effetti non so se riuscirei a vivere a lungo senza il mio mare, la mia bora, i miei "posti speciali" dove andarmene per starmene lì a pensare... Sono certa di non essere l'unica a pensarla così, anzi, credo che la maggior parte delle persone abbia un forte legame con la sua "terra". Per questo motivo odio sentire frasi del tipo "gli immigrati vengono qui e ci portan via lavoro... che se ne tornino a casa loro!": sono sicura che se quelle persone potessero sopravvivere in condizioni umane a casa loro, ci resterebbero eccome! Pochi giorni fa sono stati rinvenuti i corpi di almeno nove persone sulle coste della Sicilia. Cadaveri di persone che sono disposte a pagare cifre esorbitanti per un viaggio su bagnarole che chiamano navi, ammassati gli uni agli altri in condizioni disumane, così i traghettatori possono guadagnare di più... Mi chiedo davvero come si possa pensare che queste persone affrontino tutto questo "per portare via il lavoro a noi".
Personalmente mi ritengo fortunata a non essere costretta a lasciare la mia casa e le mie radici, perchè, pur con tutti i suoi difetti, questo non è un brutto posto dove vivere.

venerdì 18 novembre 2005

Opinioni e prospettive

Una notizia dei TG di oggi mi ha fatto riflettere un po': nello specifico si tratta delle due diverse interpretazioni dei gip di Brescia e Napoli sul fermo per "terrorismo internazionale" dei tre algerini arrestati qualche giorno fa. A Brescia si è deciso che i due non sono accusati di terrorismo, a Napoli, invece, l'arrestato è accusato. Non ho voluto indagare di più sull'argomento in sè, quello che invece mi ha fatto squillare un campanellino nel cervello è stata la divergenza delle due decisioni. Che siano giuste oppure no, non sta a me dirlo. Mi è venuto in mente, però, il ragazzo freddato su due piedi dalla polizia quest'estate a Londra, dopo gli attentati, perchè presunto terrorista. In quel caso è stato accertato l'errore, ma quanti altri casi, soprattutto d'entità minore, si possono riscontrare ogni giorno per giudizi erronei? Credo che gran parte della colpa sia da imputare all'atmosfera che regna attorno a chi "deve" giudicare, dalla prospettiva che ha questa persona e dalla sua incapacità di pensare autonomamente. E' questo il punto cruciale, secondo me: riuscire a farsi un'idea indipendente e autonoma di ogni situazione, di ogni persona, di ogni avvenimento che ci accade. Io per prima non sono esente da condizionamenti di questo genere... spesso mi accorgo d'essere prevenuta nei confronti di qualcuno e non vorrei esserlo; altrettanto spesso, lo ammetto, preferisco fare di testa mia e poi mi tocca dar ragione a chi mi stava "avvisando" (esempio stupido: "Quello è uno stronzo!", "Non ti fidare di quella!"). In ogni caso, io preferisco sbagliare da sola.
Mi rendo conto che l'argomento che ho scelto oggi risulterà abbastanza banale per la maggior parte (se non la totalità) di coloro che lo leggeranno, ma, dato che i media sfruttano questa debolezza dell'animo umano per pilotare scelte di ogni genere, forse non è così stupido fermarsi a riflettere ogni tanto sui condizionamenti che sicuramente gravano su ognuno di noi. Oggi mi son ritrovata con addosso molti più pregiudizi di quanti ne pensavo, sicuramente troppi rispetto a quanti ne vorrei. Domani forse ne avrò meno.

giovedì 17 novembre 2005

Crescere o invecchiare?

Leggendo due graditissimi commenti ai pensieri degli ultimi giorni, ho fatto un vero e proprio tuffo nel passato... Sono tornata più o meno a 8 anni fa, ai sabati sera passati tra alcool e filosofia, alle interminabili discussioni su ideologie, politica, religione... E' una domanda che mi sono fatta molto spesso: cos'è cambiato da allora? L'università dovrebbe aprire la mente... e invece? Siamo passati tutti dall'astratto al concreto, dalle discussioni sul senso dell'esistenza ai timori per la propria situazione economica e lavorativa. Qualcuno definirebbe questo passaggio "crescita" e senza dubbio lo è, ma io non posso fare a meno di pensare che questa "maturazione" ci abbia portato via qualcosa...
Per quanto mi riguarda, forse ho perso l'infinita fiducia che riversavo nell'uomo, nella sua possibilità di cambiare le cose soltanto con la buona volontà. Mi sento forse disillusa nei confronti della vita, non riesco a guardare al futuro con la speranza e l'entusiasmo di un tempo. Ma perdere l'entusiasmo, smettere di credere di poter cambiare le cose, non significa forse invecchiare?
Vorrei poter tornare a quei discorsi, ai periodi in cui ancora tutto sembrava possibile e realizzabile. Mi sento vecchia dentro. Vecchie "legère", la pensate così anche voi?

mercoledì 16 novembre 2005

La Costituzione? Un vecchio ricordo...

Parlo ancora di Costituzione della Repubblica Italiana, al momento in "revisione", o, per come la vedo io, "disgregazione". Sto ascoltando la dichiarazione di voto al Senato... i nostri politici si stanno scannando, scaricando gli uni le colpe sugli altri: Schifani dice che è colpa dell'Opposizione se a loro è toccato modificare la Costituzione, perchè la passata modifica dell'articolo 5 era contro il popolo italiano.
Beh, io sono d'accordo con Angius: la devolution non darà pari diritti a tutti i cittadini italiani, lasciare alle regioni i programmi scolastici, la sanità... per forza di cose ci sarà chi avrà di più e chi avrà di meno e questo per me è intollerabile. Angius ha sfidato i leghisti a sventolare la bandiera italiana, visto che stanno discutendo di costituzione; ha usato una frase forte: "si approva la Costituzione italiana. Voi l'approvate e ottenete ciò che volete. Io vi sfido: perché non sventolate la bandiera italiana? sventolatela quella bandiera, che è il simbolo di questo nostro paese. Non lo farete, perché dell'unità d'Italia e dell'Italia non ve ne importa nulla".
Incredibilmente, oggi, mi sono trovata a stimare Follini, pur non condividendo la sua visione centrista della politica: in un'intervista a Repubblica ha ammesso l'errore di leggi come la Gasparri, ma lo ha fatto da dimissionario, da voce fuori dal coro in uno schieramento politico che si è allontanato da lui. Diversi articoli di Repubblica, però, continuavano a parlare di come l'UDC non sia convinto di questa revisione...
Le dichiarazioni di voto continuano, tra gli ultimi, il vicepresidente del Senato Fisichella, di Alleanza Nazionale: ascoltando in diretta le sue parole, penso che forse a lui interessa l'Italia e la sua Unità. Decide di votare contro, decide di lasciare il suo partito se le modifiche passeranno nel voto imminente... Parla di fatti personali, di persone della sua famiglia morte dal Risorgimento in poi proprio in nome di questo stato. Una visione molto patriottica, certo. Io patriottica non sono, non credo proprio di esserlo, ma credo che dividere non sarà mai un modo per unire (come han cercato di far credere i leghisti). Andiamo verso la vera Unione Europea, c'è chi parla di unione politica e militare dell'Europa, mentre noi in Italia ci dividiamo...
Siamo alla resa dei conti, sto guardando le lucine della votazione al Senato e mi rendo conto che oggi si fa e si distrugge la storia d'Italia. Voto chiuso: favorevoli 170, contrari 132, astenuti 3.
53 articoli della Costituzione della Repubblica vengono cambiati, l'Italia è uno stato federale.
Sono d'accordo con i Verdi: è un giorno di lutto per la democrazia.


martedì 15 novembre 2005

L'umanità calpestata

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, un documento dall'eccezionale portata storica, venne firmata il 10 dicembre 1948 dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite che, guardando indietro ai crimini compiuti durante e subito dopo la seconda guerra mondiale, levò con essa un comune "Mai più!" . Secondo la Commissione sui Diritti dell'Uomo, in breve tempo si sarebbe dovuto elaborare un accordo giuridico internazionale vincolante che enunciasse gli stessi diritti della Dichiarazione... Come d'abitudine, i politici non furono in grado di mettersi d'accordo e si scelse di dividere i diritti in due categorie, secondo la visione occidentale: diritti civili e politici e diritti economici e sociali. L'Assemblea Generale incaricò così la Commissione di scrivere due accordi distinti. Questi due accordi entrarono in vigore appena nel 1976: il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali e il Patto internazionale sui diritti politici erano pronti e firmati dal 1966, ma solo dopo 10 anni 35 paesi, cioè il numero minimo necessario per rendere effettivo il trattato, ratificarono le due convenzioni. Mi pare chiaro, dunque, che gli stati decisero di firmare questo impegnativo accordo più per "tranquillizzare" la gente, fingendo di garantire pace e diritti agli uomini ancora sconvolti dall'efferatezza della recente guerra, più che per un effettivo senso di fratellanza universale; tutta la mia stima, invece, va nei confronti delle persone che scrissero la Dichiarazione del 1948, un documento chiaro, lungimirante e sempre attuale.
[Fonte: Amnesty International, Sezione Italia.
La storia della Dichiarazione si può trovare QUI.]

Ecco come i rappresentanti degli stessi paesi che hanno firmato quella carta hanno promulgato i suoi principi e le sue disposizioni:


Articolo 1:
Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

Articolo 2:
1. Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
2. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del Paese o del territorio cui una persona appartiene, sia che tale Paese o territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi altra limitazione di sovranità.

Articolo 3: Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.

[...]

Articolo 5:
Nessun individuo potrà essere sottoposto a trattamento o punizioni crudeli, inumani o degradanti.

Articolo 6:
Ogni individuo ha diritto, in ogni luogo, al riconoscimento della sua personalità giuridica.

Articolo 7:
Tutti sono eguali dinanzi alla legge e hanno diritto, senza alcuna discriminazione, ad un'eguale tutela da parte della legge. Tutti hanno diritto ad un'eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione.

[...]

Articolo 9:
Nessun individuo potrà essere arbitrariamente arrestato, detenuto o esiliato.

[...]

Articolo 11:
1. Ogni individuo accusato di reato è presunto innocente sino a che la sua colpevolezza non sia stata provata legalmente in un pubblico processo nel quale egli abbia avuto tutte le garanzie per la sua difesa.
2. Nessun individuo sarà condannato per un comportamento commissivo od omissivo che, al momento in cui sia stato perpetrato, non costituisse reato secondo il diritto interno o secondo il diritto internazionale. Non potrà del pari essere inflitta alcuna pena superiore a quella applicabile al momento in cui il reato sia stato commesso.

[...]

Articolo 18:
Ogni individuo ha il diritto alla libertà di pensiero, coscienza e di religione; tale diritto include la libertà di cambiare religione o credo, e la libertà di manifestare, isolatamente o in comune, sia in pubblico che in privato, la propria religione o il proprio credo nell'insegnamento, nelle pratiche, nel culto e nell'osservanza dei riti.

Articolo 19:
Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.

[...]

Articolo 22:
Ogni individuo in quanto membro della società, ha diritto alla sicurezza sociale nonchè alla realizzazione, attraverso lo sforzo nazionale e la cooperazione internazionale ed in rapporto con l'organizzazione e le risorse di ogni Stato, dei diritti economici, sociali e culturali indispensabili alla sua dignità ed al libero sviluppo della sua personalità.

Articolo 23:
1. Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione. [...]

Articolo 24:
Ogni individuo ha il diritto al riposo ed allo svago, comprendendo in ciò una ragionevole limitazione delle ore di lavoro e ferie periodiche retribuite.

Articolo 25:
1. Ogni individuo ha il diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari, ed ha diritto alla sicurezza in caso di disoccupazione, malattia, invalidità vedovanza, vecchiaia o in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà.

[...]

Articolo 28:
Ogni individuo ha diritto ad un ordine sociale e internazionale nel quale i diritti e la libertà enunciati in questa Dichiarazione possano essere pienamente realizzati.

Articolo 29:
1. Ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale soltanto è possibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità.
2. Nell'esercizio dei suoi diritti e delle sue libertà, ognuno deve essere sottoposto soltanto a quelle limitazioni che sono stabilite dalla legge per assicurare il riconoscimento e il rispetto dei diritti e della libertà degli altri e per soddisfare le giuste esigenze della morale, dell'ordine pubblico e del benessere generale in una società democratica.
3. Questi diritti e queste libertà non possono in nessun caso essere esercitati in contrasto con i fini e i principi delle Nazioni Unite.

Articolo 30:
Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso di implicare un diritto di qualsiasi Stato gruppo o persona di esercitare un'attività o di compiere un atto mirante alla distruzione dei diritti e delle libertà in essa enunciati.

Non credo ci sia da aggiungere altro...

lunedì 14 novembre 2005

Odi et amo


Anche oggi mi son trovata a pensare... ultimamente mi capita spesso. Ho cercato di riflettere sul legame che vedo tra odio e amore... Beh, nulla di eccezionale, in verità, ma credo che si possa odiare soltanto qualcuno che ci abbia davvero scosso nel profondo: in qualche modo l'odio verso una persona si rapporta all'amore per se stessi, se non all'amore verso la persona in oggetto.
Per Catullo amore e odio sono indissolubilmente legati, questa è una delle mie preferite:

Odi et amo. Quare id faciam fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.

Per me non è così. E' l'amore per me stessa che mi spinge a provare un fortissimo sentimento di repulsione verso un'altra persona... No, non è che io odi molta gente, anzi, è un sentimento che non capisco. Cosa può portare un essere umano a detestare a tal punto un altro essere umano da volere il suo male? In fondo credo sia egoismo, oppure l'incapacità di mettersi nei panni dell'altro e di cercare di comprendere le sue ragioni. Per carità, credo sia una delle cose più difficili da fare nella vita, ma sarebbe bello se almeno chi si è preso l'incarico di parlare a nome di una collettività riuscisse o si sforzasse di farlo. Tendo a prediligere il dialogo, se sincero; credo che le controversie si possano risolvere semplicemente accettando pregi e difetti altrui; sono certa che le divergenze d'opinione siano motivo di arricchimento e non di conflitto.


Inutile dire, a questo punto, che sono contraria a qualsiasi forma di violenza. Se solo chi siede a decidere delle sorti del mondo potesse capire che non è la forza che porta la pace, che non è la guerra che porta la democrazia...

Da tempo immemore l'uomo si è dato due principi "morali", che per me da soli bastano a definire come vorrei andasse il mondo. Uno è preso dal Vangelo e io non sono cristiana, l'altro pare essere un antico detto:

  • Non fare agli altri quel che non vuoi sia fatto a te
  • La mia libertà finisce dove comincia quella degli altri

... se solo anch'io riuscissi a seguirli con costanza...

domenica 13 novembre 2005

Pensieri e Libertà



Articolo 21
Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria [cfr. art 111.c.1] nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo d'ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.


Questo è uno stralcio della Costituzione della Repubblica Italiana, vecchia di quasi 50 anni, ma molto chiara in materia. La cosa interessante, a mio modo di vedere, è che per evitare di andar contro la costituzione sembra che in Italia ci sia un processo di censura a monte: certo, esprimiti, dì quello che vuoi, ma fallo a spese tue nella tua piccola nicchia, dove solo chi ha voglia di cercare, di informarsi, di non credere solo a quello che ci propinano come novello dogma. Le persone che hanno espresso ed esprimono liberamente il loro pensiero credo lo sappiano bene. Siamo arrivati al punto che invitare ad uno spettacolo televisivo i "sovversivi" (è chiaro a chi mi riferisco, vero?) sia diventato un segnale di estremo coraggio.... o una manovra di mercato. Nel nome dell'Audience, Sabrina Guzzanti ha potuto sfruttare 10 minuti di monologo durante l'ultima puntata di Rockpolitik. Pochi minuti dopo Bruno Vespa, nell'anteprima di Porta a Porta, cerca di fare una battuta in risposta alla satira su di lui, che suonava più o meno così: "Dopo questa parentesi di libertà di Rockpolitik tornerò io, con questo giornalismo scadente e asservito al potere". Una battuta umoristica? Per me è verità. La Guzzanti presentava una scenetta con Valeria Marini, ospite di Vespa, che parlava di Politica.... fantascienza? Drammaticamente no. Sembra che presentare la politica come un varietà, in termini di audience, valga di più che parlare di fatti. Questo succedeva giovedì sera.
Da un paio di giorni sto cercando in rete e nei programmi TV a diffusione nazionale qualcuno che parli dell'inchiesta su Fallujah. Rai3 l'ha mandata in chiaro ad un orario ridicolo, alle 5:30 e alle 7 del mattino, poi più nulla. Nessun accenno nei maggiori TG, nessuno che tirasse fuori la questione... Prodi ha fatto un'interrogazione parlamentare a riguardo venerdì, ma le maggiori testate riportano solo quel che lui ha detto riguardo alla questione "Case per tutti". Quello che non va in TV non è mai successo... è così che funziona in Italia...
Seguendo la Costituzione si è deciso che sì, chiunque può pubblicare quello che vuole e dire quello che vuole, ma per estirpare questo cancro di gente libera e pensante si è semplicemente scelto di togliere i mezzi per parlare. Non esiste legge per questo e ancora una volta vince il potere.

sabato 12 novembre 2005

... già, stavo pensando...

E' successo per caso: ho ricevuto una mail, ho seguito un link e sono arrivata ad un sito ormai a me molto conosciuto... 22 minuti circa e l'ormai ben nota sensazione di disgusto e ribrezzo è riaffiorata da un qualche posto nello stomaco dove ero riuscita a reprimerla.
Vado oltre, cerco di non pensare alle costanti parole di speranza, alle promesse dell'occidente, regolarmente vanificate dai fatti ("mai più orrori come questi...", "mai più genocidi", "mai più napalm sui civili!"), vado oltre...

Masochismo? Può essere, ad ogni modo mi son guardata l'ultimo notiziario di RaiNews24, quello delle 5:30. Parlano dell'inchiesta su Fallujah; bene, almeno se ne parla.
Parlano dell'approvazione al Senato della Finanziaria 2006; un po' meno bene: viene chiesta la fiducia 2 volte e siamo alle solite ma... cosa vuol dire Buttiglione affermando qualcosa tipo "l'abbiamo fatto per senso di responsabilità, ci ripromettiamo di cambiare le cose che non ci piacciono alla Camera"? Sono sicura che non sarei brava nei panni del politico, se una cosa non mi sta bene preferisco cercare di cambiarla subito.
Parlano di un Berlusconi "a tutto campo" che promette case per i poveri (ma sottolinea che non sono poveri a causa sua), denigra la sinistra e se la prende con la burocrazia europea; mh... finalmente si ride un po', se solo non ci fosse da piangere (in fin dei conti è il Presidente del Consiglio, ahimè): "il governo non può fare manovre di sviluppo per colpa della burocrazia dell'unione europea....", ma c'è di più... "attenzione, nei DS sono in agguato i comunisti, che negano di esserlo stati e fanno finta di essere socialisti europei o addirittura liberali e ci odiano al punto che ci vogliono in galera o sottoterra!" Ah, la paura del comunismo... Nazismo e fascismo non esistono assolutamente più... il comunismo invece sì che è un grosso probelma!! Ci crede ancora qualcuno? O sono morti tutti e 3 o non è morto nessuno, a mio modo di vedere le cose. I vecchi e pericolosissimi comunisti si annidano nella sinistra... e nella destra invece non c'è alcun residuo di ex-fascisti? Ne siamo così sicuri? E sempre questi dannati comunisti... lo vogliono addirittura vedere in galera, il povero Silvio!! Davvero brutta gente, meno male che è riuscito a far cadere in prescrizione i suoi numerosi reati... altrimenti questi bastardi sarebbero forse riusciti a consegnarlo alla giustizia!

Stizzita decido che sono davvero stufa di stare zitta, ma come posso parlare e sfogarmi? Con gli amici, sì, certo... facciamo da anni questi discorsi, tra noi ci capiamo. Continuare a scrivere il diario che ho cominciato alle scuole medie? Dopo dodici anni inizia a perdere il suo fascino e poi è segreto, quello. Dove sta lo sfogo nello scrivere idee di questo tipo, se poi nessuno le leggerà mai?
Non è detto che qui vengano lette, ma se non altro è un inizio...